
CUORE
C’è un boscogrigio che è molto pericoloso.
Dentro ci vivonola Strega dai Cento Occhi e l’Orco.
La Strega hafatto una magia al bosco: chiunque entri non può più trovare la strada peruscire.
L’Orco, nelbosco, fa quello che fanno gli Orchi: se lo incontri ti mangia il cuore.
Il boscogrigio è molto pericoloso.
Nel bosco, unpo’ per sfortuna, un po’ per distrazione, entra Nina, una bambina che profumadi miele. Ci entra e ci esce più di una volta.
E ogni voltail bosco prende vita e si trasforma.
Sarà infineil cuore di Nina a liberare i colori che daranno nuova vita al bosco.
Cuore èuno spettacolo che parla di emozioni. Del governo delle emozioni.
Pergovernare alcune emozioni, dentro al cuore, a volte serve la dittatura, altrevolte l’anarchia.
Nel boscovivono due estremi: la Strega che con gli occhi tutto controlla, e l’Orco chetutto vive con la pancia.
Nina simetterà tra loro e sarà proprio lei, piccola e profumata di miele, a riportarel’armonia dei colori in un bosco tutto grigio.
Quando e Dove

Info
- C. MILANI
- MOMOM
- CUORE
età consigliata: dai 4 ai 10 anni
Gli abbracci sono un posto perfetto in cuiabitare. Due Panda stanno mettendo su casa, ognuno la propria. Siincontrano. Si guardano. Si piacciono. E poi? Come si fa a esprimere il proprioaffetto? Come far sentire all’altro il battito del proprio cuore? Come si puòcondividere il bene più prezioso? È necessario andare a una scuola speciale:una scuola d’abbracci. Perché con gli abbracci si possono esprimere tante cose:ci si fa coraggio, si festeggia una vittoria, la gioia di un incontro o lasperanza di ritrovarsi quando si va via. E così i nostri due Panda imparano amanifestare le proprie emozioni, fino a condividere la più grande di tutte,quella che rende colorato il mondo e fa fiorire anche i bambù.
Una riflessione sul potere comunicativo di un gesto semplice come l’abbraccio:nasciamo in un abbraccio, da un abbraccio, spesso ce ne andiamo cercando unabbraccio; l'abbraccio è ciò che più spesso desideriamo nei momenti disconforto, quando rivediamo qualcuno dopo molto tempo, quando vogliamoesprimere una gioia incontenibile. È per eccellenza il gesto dellacondivisione, dell’unione, della tenerezza, del ritorno, della riconciliazione.Un gesto che i bambini cercano e sentono come naturale all'interno del loroorizzonte affettivo, ma che si deve imparare ad ogni nuovo incontro.
Abbracci segna dunque un nuovo passo del Teatro Telaio versoun'esplorazione fenomenologica degli affetti. Dopo aver assistito alla nascitadi un’amicizia in Storia di un bambino e di un pinguino, in questo nuovocapitolo si parte alla scoperta dell'affettività e di quanto sia difficileesprimerla. Si tratta di un ambito che può far sorridere, emozionare e farriflettere tutti, bambini e adulti.
Abbracci è stato selezionato presso numerosifestival nazionali ed internazionali.
liberamente ispirato all’opera di ToonTellegen
regia Elena Dragonetti
con Simona Gambaro, Andrea Panigatti, RaffaellaTagliabue
movimenti scenici e coreografici Silvia Bennett
scenografia e costumi Laura Benzi
produzione Teatro Nazionale Genova
età consigliata: per tutti
Una sera d’estate, in un angolo di un Parco,seduto in cima ad una catasta di sedie e piccoli mobili, uno
Scoiattolo sta scrivendo lettere. Alla Balena,al Pinguino, al Grillo, ma in particolare alla “sua cara, carissima
Formica”. In un’altra lettera portata dalvento, l’Elefante chiede alla Chiocciola di poter danzare almeno
una volta con lei sopra il suo guscio, solopochi passi, è il suo desiderio più grande, quello di essere leggero,
quello di essere come nessuno si aspetta chelui sia. Dietro una porta la Formica si prepara a partire, per un
viaggio oltre l’orizzonte per sapere dovefinisce il cielo...
Riuscirà la formica a partire, l’Elefante adanzare sulla fragile casa della Chiocciola, la Talpa a ricevere
lettere scritte da qualcuno che non sia leistessa, l’Effimera, che vive un solo giorno, ad essere presente
l’indomani al compleanno del Bosco?
Si entra, così, in punta di piedi e di letterain lettera, attraverso lo spettacolo, in un bosco magico e un
mondo sospeso, abitato da animali che ci fannoda specchio: i mobili accatastati diventano presto piccole e
grandi tane che illuminano solitudini,intimità, attese, legami indissolubili. Tante storie, tante lettere, tanti
personaggi buffi, goffi, imbarazzati osfrontati, in una giostra che alterna ironia, gioco, poesia, interrogativi
grandi quanto il mondo.
In Lettere da molto lontano, la nuova propostatout public firmata da Elena Dragonetti per l’estiva del
Teatro Nazionale di Genova, il linguaggiopoetico ispirato all’opera di Toon Tellegen, autore olandese per
l’infanzia molto conosciuto e paragonato alnostro Gianni Rodari, si affianca al lavoro coreografico e sul
corpo degli attori. Corpi che si trasformano,si lasciano attraversare, si prestano ad esplorare e ricreare le
atmosfere sospese di chi cerca risposte sulmondo, dando vita ad animali che assomigliano tanto a noi,
capaci di parlare ai bambini quanto agli adultiin maniera tanto diretta da risultare disarmante, anche di
temi di importanza universale. Cos’è “domani”?Che forma ha il “Nulla”? Cosa significa “mancanza”? sono
le domande di un bambino che, con occhispalancati sul mondo o chiuso nei suoi pensieri, cerca di dare
risposta ai semplici o complessi interrogatividella vita.
E così al calare della sera, in un parco o ungiardino, seduti a terra, a contatto con la natura
si vive il meraviglioso bosco di Tellegen,fatto di luci, tane, feste inattese o lungamente desiderate in cui
celebrare i compleanni, occasione perritrovarsi, per fare comunità, per essere festeggiati per come si è.
Tra la magia del racconto, il gioco delle lucie l’arte degli attori, gli spettatori più piccoli ne usciranno
portandosi a casa una piccola scoperta di sé ouna preziosa domanda da far girare nei propri pensieri;
quelli più grandi invece assaporeranno ladelicata nostalgia di vedersi raccontati attraverso animali che
conoscono profondamente l’animo umano e gliangoli in cui si raccolgono e conservano i desideri più
intimi.
Tutti conserveranno il ricordo di una serad’estate, trascorsa in famiglia, fra storie di amicizia, di curiosità,
piene di passioni e poesia.
all’improvviso il Venditore di Felicità. Vende felicità in barattolo! Gli abitanti del villaggio la comprano eccome, ne hanno un gran bisogno! Peccato però, i barattoli sono vuoti! Dov’è finita la felicità? L'ha forse rubata Ohibò, personaggio strano che vive ai piedi degli alberi, in un "buco"?
Inizia così l’avventurosa ricerca che porterà gli abitanti del villaggio a uscire dalle loro case e a conoscersi davvero.
Quando scopriranno il segreto di Ohibò scopriranno il segreto della felicità.